La stagione e’ lungi dall’essere finita e le semine continuano. In semenzaio ci sono verdure orientali e scarola ed ho appena seminato in campo rucola, ravanelli, cime di rapa, rape, spinaci … Nonostante la nostra lunga assenza di tre settimane, l’orto ha resistito molto bene senza supervisione, sopravvivendo con un solo giorno di pioggerella simbolica, sole cocente (era fine luglio …) e niente annaffiature ad opera di umani. Ah, i miracoli che fa’ la pacciamatura!!!
Ma vediamo quali sono state le star di questa stagione, ed iniziamo coi pomodori.
La mia piccola esperienza spero sia utile non solo a coloro che coltivano al nord, ma anche a coloro che vivono in zone piu’ calde poiche’ le varieta’ che sono riuscite a maturare qui potrebbero essere provate fuori stagione oppure seminate per raccolte precocissime.
POMODORI
Le varieta’ – Testate 15 varieta’: San Marzano Lungo, Tigerella, Gardener’s Delight, Costoluto Genovese, Black Russian, Japanese Black Trifele, Black Prince, Black from Tula, Black Pear, Black Plum, Riesentraube, Principe Borghese, Black Cherry, Lollipop, Cream Sausage.
I ‘blacks’, piu’ diffusi in paesi freddi, predominano tra le varieta’ scelte perche’ da queste parti …. beh, caldo non sempre fa’. Siamo ad una altitudine di 900m slm e 46° circa di latitudine – ovvero all’altezza del Trentino Alto Adige, per intenderci.
La sfida – I locali dicono che i pomodori non riescono a maturare all’aperto da queste parti, causa il clima, la peronospora e chissa’ cos’altro … (c’e’ anche il grillo talpa e la dorifora …). E invece …
Le semine – Qui si va’ sul tecnico. Non mi offendo se scorrete velocemente!! Semi pre-germogliati in data 24/3 e 28/3 e seminate in vassoi in date diverse (28/3, 1/4, 7/4) a causa del freddo polare in casa. Il trapianto in vasetti e’ iniziato il 13/4 (ne ho fatti circa un paio, a mano a mano che le piante crescevano) ed in campo trapiantate in date diverse (5/5, 12/5, 19/5). Il 17/6 si e’ aperto il primo fiore di pomodoro ed il giorno dopo abbiamo avuto la prima grandinata (!!). Il 3/7 abbiamo notato i primi segni di peronospora ed iniziato a trattare le piante con macerati vari.
Le cure – A parte la protezione iniziale data durante il primo mese in campo e tolta pochi giorni prima della grandinata (si lo so’ cosa state pensando…) sono stati dati solo trattamenti naturali per fermare la peronospora, spray foliari di macerati vari, dati in media una volta al mese, e pochissime annaffiature (un totale di circa quattro, cinque), anche nei periodi di siccita’, e date solo quando le piante stavano urlando ‘seeeteeeee’ (lo so’, sono spietata!!). In questo modo ho anche potuto testare tendenze a spaccatura dei frutti (periodi di siccita’ anche lunghi si sono alternati a diluvi universali e questo causa normalmente spaccature in alcune varieta’) e predisposizione al marciume apicale (dovuto ad insufficienza di calcio causata da pioggie / irrigazioni irregolari). La pacciamatura e’ stata molto, troppo leggera, purtroppo.
La maturazione un po’ tardiva puo’ essere dovuta anche al fatto che ho interrato le piante molto in profondita’ (anche sopra le foglie cotiledonari – sono le prime che si formano – previa loro eliminazione), per favorire la formazione di radici avventizie e renderle cosi’ piu’ resistenti al forte vento che batte in zona e per aumentare la capacita’ di idratazione e nutrizione della pianta. So’ pero’ che questo ritarda un po’ la formazione dei frutti.
I RISULTATI
——- Nota importante sul sapore: Il sapore e’ stato testato a crudo, senza condimenti. I frutti di tutte le varieta’ (che sono maturate) cotte al forno si sono rivelate eccezzionali!! ———
I PERDENTI
Alla data odierna i Costoluto e i Riesentraube non sono ancora maturati. Lollipop e Black from Tula (le uniche due piante) non sono sopravvissute alla grandine. San Marzano Lungo ha iniziato solo qualche giorno fa’ a produrre pomodori maturi ma dalla buccia durissima e dal sapore non eccezzionale devo dire (mangiato a crudo), insieme a Black Prince, che pero’ sembra avere una forte tendenza alla spaccatura dei frutti. Cream Sausage sono riuscita a mangiare finora solo 3 o 4 frutti (anche se le piante sono molto prolifiche e piene di pomodori) ma devo dire che il sapore a crudo e’ un po’ blando (non e’ stato provato grigliato / cotto) ed hanno tendenza al marciume apicale (gli unici ad avere inizi di marciume).
I VINCITORI
Quindi …. quest’anno vincono, senza ombra di dubbio, i Gardener’s Delight, maturati alla velocita’ della luce (transilvana), dal sapore dolce, leggero e rinfrescante, con la buccia sottile, succulenti, senza spaccature, e produttivi.
Seguono a pari merito diverse varieta’, tutte a maturazione veloce, che hanno permesso raccolte a partire dai primi di agosto: i Tigerella, dal sapore seppur un po’ meno dolce dei Gardener’s ma (mi e’ sembrato) un po’ piu’ resistenti alla peronospora, senza spaccature; i Black Cherry, dal sapore interessante, intenso, dolce e salato (anche se tra le varieta’ in questo gruppo sono maturati per ultimi), anche questi senza spaccature; i Black Russian, gli unici pomodori a forma costoluta che sono finora maturati, su piante compatte, dal sapore piacevole, anche se tendenti alla spaccatura dei frutti; i Principe Borghese, varieta’ semi-nana, produttivissimi, a maturazione veloce, senza spaccature, con discreto sapore pomodoroso anche se con buccia un po’ spessina (sono pomodori da serbo).
Sono maturati bene anche i Black Plum e Black Pear, questi ultimi molto velocemente, ma il sapore dei Black Plum mi e’ sembrato mediocre, non dolcissimo e con la buccia molto spessa e dura, anche se sono ok per fare sughi, ed i Black Pear …. sono forse da riprovare.
I Japanese Black Trifele… una varieta’ dal nome cosi’ esotico e con belle foglie laceolate a patata, stanno maturando un po’ piu’ lentamente del gruppo vincitore. Il sapore mi e’ sembrato molto interessante ed intenso … anche queste da riprovare!
Insomma … sono soddisfatta che la sfida e’ stata vinta (almeno per quest’anno) e che i pomodori sono maturati nonostante le numerose difficolta’ (e lo scetticismo dei locali … e questo dimostra che bisogna osare!). Prossimo anno ci saranno nuove varieta’ da testare e riprovero’ le vincitrici … poi ci sara’ la finale, quando saro’ contenta della prestazione e del sapore di una decina di varieta’ circa … che avverra’, chissa’ … tra una decina d’anni ??? 🙂
Brava Laura, bello vedere che anche li riesci a fare bei pomodori. Ci fai già pensare all’anno prossimo cioè a le nuove varietà da provare…
Laura il terreno immagino fosse molto forte.
Direi che alcuni dei pomodori in foto hanno preso delle belle scottature da sole.
Alcune forse evitabili mantenendo la pianta affogliata al massimo. Avete defogliato i primi palchi?
Ciao Alessandro. Dunque …. sai che non saprei se sono scottature da sole? I frutti dentro erano ok, normali. Inoltre, girando sul web, ho trovato foto di frutti di queste varieta’ nere molto simili, ovvero anche queste con striature / aree gialle o verdi, tipo qui:
heirloom tomatoes
e qui
heirloom gardener
… mah …
Ciao Allessandro,
Forse sono proprio le varietà di pomodori ad essere così. Nel mio orto ho qualche varietà simili. Ho provato a tenere le piante piene di foglie e a tenerle più pulite (sfemminellatura…) ma il colore non è cambiato. Altre cose sono cambiate, ma non il colore stesso del pomodoro.
Ciao
Ciao ho letto solo ora la tua esperienza, dove hai reperito tutte queste varieta’? Io son riuscita a trovare solo i Principe Borghese e i Black Cherry, mi potresti dare indicazioni? Io abito in Veneto in collina pedemontana
Carissima Stefania. Ho visto il tuo commento solo oggi. I semi li ho acquistati su vari siti inglesi:
Tamar Organics
Thompson & Morgan
Stormy Hall Seeds
The Organic Gardening Catalogue
Tieni conto che le confezioni sono microscopiche.
Dai poi una occhiata a questo nuovo sito, TUTTO SEMI Non l’ho mai provato ma sembra interessante. Ad oggi e’ l’unico che ho trovato in Italia che vende finalmente un buon numero di varietà’. Confronta pero’ i prezzi con i siti inglesi. Puo’ essere che e’ più’ conveniente comprare all’estero! 😦