Semine al coperto: alcuni problemi e soluzioni

16 Giu
Semine al coperto

Semine al coperto

Poter fare semine in ambiente controllato e protetto (in serra, sul balcone od il davanzale di casa, oppure anche in angolo riparato all’aperto) non e’ alla portata di tutti. Ci vogliono spazio e luce. Creare una area apposita e’ uno sforzo che pero’ vale la pena fare: si possono anticipare di molto le semine, si risparmia acqua e si massimizza la produttività nell’orto. Con i trapianti possiamo anche posizionare le piante alla distanza finale, invece di procedere a continui diradamenti, e non dobbiamo preoccuparci di fare continue pulizie dei letti per togliere le piante indesiderate. Quindi meno lavoro!

Non ci si deve limitare a coltivare in questo modo solo agli inizi della stagione orticola pero’: le semine di maggio, giugno e luglio possono essere trapiantate, per esempio, non appena piselli, fave e patate sono state raccolte. Cosa seminare nello specifico dipende un po’ dal vostro clima. Se avete l’abitudine di tenere un diario delle semine sara’ facile programmare queste semine al coperto.

Chi già si diletta con vasetti e piantine sapra’ che non e’ sempre tutto rosa e fiori …. o almeno non lo e’ sempre stato per me! Alcuni fattori sono importanti per il successo delle semine in ambiente protetto. Queste le mie esperienze! 🙂

FATTORI IMPORTANTI

  • SCELTA del CONTENITORE GIUSTO (che deve tenere in considerazione vigore e velocità di crescita delle piante, esigenze in fatto di nutrimenti una volta passati gli stadi iniziali di sviluppo – dove di nutrienti ne servono invece pochissimi – sviluppo della parte aerea e, soprattutto, sviluppo della parte radicale);
  • TERRICCIO di buona qualità;
  • ESPOSIZIONE MODESTA ma UNIFORME alla LUCE SOLARE (spesso e’ meglio una luce diffusa, uniforme invece che raggi diretti del sole);

Per quello che riguarda le TEMPERATURE, invece, solamente la fase di GERMOGLIAZIONE e’ critica e richiede temperature in genere più elevate (quanto nello specifico varia da coltura a coltura). Una volta germogliate le piante possono e, anzi, devono crescere un po’ più al fresco. Spesso i pomodori, per esempio, quando seminati in vasetti sul davanzale della cucina, crescono sottili e deboli non solo a causa dell’esposizione unilaterale alla luce, ma anche perché, in ambiente troppo caldo, crescono troppo velocemente.

 

PROBLEMI e SOLUZIONI

Di errori ne ho fatto tanti. Queste le problematiche vissute in passato e cosa faccio ora per prevenirle.

 

1) PIANTE DEBOLI e SOTTILI

Puo’ capitare che le pianticelle, se coltivate in casa, crescono filiformi e deboli, con lo stelo lungo lungo e con le foglie di un verdino anemico. Quello che faccio, per evitare che cio’ accada:

  • Mi ricordo di ruotare ogni giorno i vassoi in modo da esporre uniformemente le piante alla luce solare;
  • Quando le piante sono già un po’ cresciute le pongo gradualmente sotto leggero (!) stress: passo la mano sopra le piante, strusciando gentilmente avanti e indietro (in Giappone usano la carta vetrata … io preferisco invece il palmo della mano!);
  • Qualche settimana prima del trapianto, e lo saprete gia’, le pianticelle, se cresciute in ambiente protetto, vanno gradualmente acclimatate alle condizioni esterne, tenute in una zona con leggera ombra. Non vanno infatti ai messe a cuocere sotto i raggi diretti del sole, che per le giovani pianticelle sarebbe una situazione di grande stress (regola che vale anche e soprattutto al momento del trapianto). Questo acclimatamento e’ una fase molto importante che ‘indurisce’ le piante;
  • … ed infine uso estensivamente il macerato di ortica, per irrorazioni foliari e qualche volta per irrorare il terriccio.

 

2) FOGLIE GIALLE

Quando le foglie iniziano a diventare di un colore diverso dal verde (per esempio rossastro o giallo) e’ il momento di intervenire con un macerato di ortica e di trapiantare le piante, in un contenitore più grande oppure in terra all’aperto. Bisogna anche controllare che non stiamo dando troppa o troppo poca acqua e che il suolo non e’ troppo freddo (raramente e’ il caso).

Alcune piante possono rimanere ‘parcheggiate‘ per un po’ ed, anche se un po’ stressate, si riprendono velocemente. Un esempio che mi viene in mente: tutta la famiglia dei cavoli. Con altre piante invece si deve prestare un occhio più vigile, come nel caso di pomodori e zucche, il cui sviluppo si può facilmente compromettere se rimangono confinate in un contenitore troppo piccolo per troppo a lungo.

 

3) MARCESCENZE ed ANNAFFIATURE

Bottle top waterers

Bottle top waterer

Per evitare problemi fungini e’ buona pratica annaffiare dal basso, immergendo i vasetti in un paio di centimetri di acqua, tenendoli immersi fino a quando non si osserva il terriccio umido in superficie e facendoli infine ‘scolare’ per una mezzoretta. Oppure annaffiate moooolto gentilmente dall’alto. Un aggeggio che trovo utilissimo e’ quello nella foto. Si avvita a delle semplici bottiglie di plastica ed il getto e’ perfetto per i contenitori alveolati ed i vasetti piccoli.

Se le pianticelle appena germogliate vi soccombono spesso dopo una annaffiatura (si afflosciano nel giro di pochi minuti) potete anche provare ad usare un te’ di camomilla o di aglio come prevenzione. Tenete a mente che questi problemi si incontrano in suolo umido e freddo.

Un errore molto comune e’ quello di dare troppa o troppo poca acqua alle piante.

Fino alla germogliazione e’ importantissimo non far seccare MAI il suolo. Data acqua alla semina, preferisco coprire i vasetti, fino alla germogliazione, con vetro, plastica, coperchi trasparenti o altro (lasciando spiraglietti per far passare un po’ di aria ed asciugando eventuali condense). Riduco cosi’ l’evaporazione (e la formazione di croste in superficie!), i semi mi germogliano in ambiente un po’ umido e saro’ a posto per un po’ in fatto di annaffiature. I coperchi li rimuovo poi non appena i semi sono germogliati.

Una volta ben sviluppate le piante, piuttosto che annaffiare continuamente e correre il rischio di dare troppa acqua, annaffio solo quando e’ necessario:

  • Se ho seminato in contenitori alveolati provo ad alzarli: se leggeri e’ ora di annaffiare;
  • Ho l’abitudine di schiacciare o scavicchiare molto delicatamente il suolo di qualche vasetto: se il suolo e’ secco annaffio;
  • Osservo la superficie del terriccio e le foglie delle piante: i segnali di sete sono spesso inconfutabili.

 

4) RADICI ATTORCIGLIATE DENTRO IL VASO

Questo e’ un problema comunissimo, soprattutto per piante od alberi acquistati in vivaio (almeno da queste parti!), quando vengono cresciute in vasi non più adatti, troppo piccoli rispetto al vigore e crescita della pianta: le radici finiscono per riempire tutto il vaso e si attorcigliano in maniera intricata. Si può presentare anche per le nostre semine annuali quando si aspetta troppo a trapiantarle.

Quando mi trovo di fronte a radici attorcigliate non demordo. Vi spiego quello che faccio. E’ molto semplice, ed e’ un sistema che ho sperimentato numerosissime volte, anche con alberi ed arbusti. Non solo. E’ questa una tecnica molto utile anche quando si vogliono ‘sgarbugliare’ e trapiantare singolarmente diverse pianticelle seminate in un unico contenitore.

Questo quello che faccio:

  • Faccio seccare un po’ il terriccio per poter togliere più facilmente la pianta dal contenitore;
  • Riempio di acqua una vaschetta (in caso di annuali) oppure un secchio (in caso di arbusti e alberi) ed vi immergo la pianta;
  • Per le annuali agito leggermente la pianta nell’acqua in modo da liberare le radici dalla terra e, se voglio ‘separare’ più pianticelle cresciute in uno stesso contenitore, continuando il movimento oscillatorio con delicatezza cerco di separarle, due alla volta;
  • Per alberi ed arbusti, immerse le piante nell’acqua posiziono le dita alla base e cerco di aprirle smuovendo via terra e radici, aprendo il tutto poco alla volta. Il movimento che faccio con le dita e’ un po’ come se dessi ….. una leggera grattatina al fondo! Stessa operazione si può fare con le radici sviluppatesi lateralmente.

Da mia esperienza usando l’acqua si riescono e salvare più radici (in caso soprattutto di alberi e arbusti), e trapiantate con le radici belle aperte, le piante mi hanno sempre attecchito velocemente e bene.

Le foto sono di una piantina di Mizuna, con le radici non molto disperate a dire il vero! Giusto per farvi un’ idea!

Radici attorcigliate DSCF1194 DSCF1195

3 Risposte to “Semine al coperto: alcuni problemi e soluzioni”

  1. Deanna 19/06/2014 a 1:30 PM #

    Grazie Laura,consigli preziosi!!!! Io ho qualche problema con le semine protette quando fa caldo perché, a casa mia, non riesco a trovare un luogo che combini praticità ( ad esempio di annaffiatura) con un’ esposizione alla luce e al caldo sopportabile per le piante perché ho troppo sole e caldo praticamente ovunque…eccetto un angolino scomodissimo! Ti viene in mente qualche stratagemma efficace per ombreggiare? Ho notato che nei garden center danno l’ acqua da sotto, come dici tu, e poi la fanno scolare via e sto pensando, nella zona più fresca, esposta a nord- est ( ma totalmente fuori dalla vista , tanto che rischio di ricordarmene solo quando è troppo tardi) di automatizzare la faccenda. Chissà, magari così funziona e riesco a non cuocere/essiccare tutte la semine,che per me ora sono un lavoraccio!

    • Laura 26/06/2014 a 5:27 PM #

      Ciao Deanna,
      I posticini di cui parli sono dentro casa oppure fuori?

  2. ionutgirdalean 21/03/2016 a 11:53 am #

    grazie 🙂 molto carino

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